Imi: come usare il web in modo
consapevole Mercoledì mattina gli alunni dell’Istituto Maria Immacolata sono
stati protagonisti del progetto «Smart Family» Una giornata per spiegare come
la rete sia una risorsa ma nasconda anche numerose insidie. E nel pomeriggio è
stata la volta dei genitori
Una lezione più che mai
attuale. E’ quella che ha impegnato i ragazzi dell’Imi mercoledì mattina in
Aula Magna. Le dottoresse Cristina Congedo e Bianca Gioia , in rappresentanza dell’Itci, Istituto di
Ricerca in Psicologia e Psicoterapia di Roma, hanno incontrato gli alunni della
scuola secondaria di primo grado, coinvolgendoli in un momento di formazione
interattivo sui nuovi media e le buone pratiche per un loro uso consapevole.
Lezioni di formazione che si inseriscono nel progetto «Smart Family», promosso
dal Moige (Movimento italiano genitori) e da Samsung con l’obiettivo di
sensibilizzare famiglie e docenti sull'importanza di una fruizione responsabile
delle nuove tecnologie da parte dei minori, perché «la famiglia e il gruppo
insegnante possono essere di grandissimo supporto», ha dichiarato la Gioia. E’
per questo motivo che, parallelamente agli incontri con i ragazzi, nel progetto
sono previsti anche momenti formativi per gli adulti, «in modo tale che si incastrino
i due canali di formazione, per rendere le nuove tecnologie una nuova forma di
dialogo tra le famiglie; una risorsa da non demonizzare ma semplicemente
conoscere, per dare ai ragazzi delle regole di buon utilizzo così che diventino
un reale strumento di arricchimento».Accompagnati dal professor Claudio Lazzeri, docente e
responsabile Imi del progetto «Smart Family», gli alunni delle medie hanno
partecipato attivamente a quella che è stata una lezione dove per una volta
anche loro si sono sentiti «insegnanti». Sono loro infatti i «nativi digitali»,
termine moderno per indicare le generazioni cresciute a omogeneizzati e
tecnologia, per i quali è quasi più scontato fornire l’indirizzo mail piuttosto
che quello di casa e raggiungere distanze sconfinate con un solo click.
«Esistono però delle regole di buon comportamento - ha proseguito Gioia - E
vanno rispettate per utilizzare al meglio questi strumenti».Condividere stati
d’animo, post e fotografie non è sbagliato, ma occorre «usare la testa - ha
suggerito ai ragazzi Congedo - Tutto ciò che si invia rimane nella rete in modo
irreversibile; cancellarlo è impossibile. Rimangono comunque fondamentali i
rapporti umani. Nessuno “smile” (l’emoticon con il sorriso, ndr ) può pareggiare un
incontro o una telefonata a un amico».
Qui di seguito ero con la mia collega la Dott.ssa Bianca LaGioia