venerdì 20 novembre 2015


"DOGVILLE"

di Lars Von Trier






Al di là della eccellente interpretazione degli attori, questo è sicuramente uno di quei film che a mio avviso è da vedere assolutamente. Qualcuno lo potrà ritenere pesante, altri lo descriveranno come surreale...
Io lo consiglio a tutti!

Verrete guidati dalla voce narrante che parrebbe più l' osservatore di un esperimento sociale. Questa piccola cittadina "Dogville" sembra che esista solo disegnata per terra...come a dar voce alla metafora che in ognuno di noi ci sia una piccola "Dogville" che può ingabbiarci.
Drammaticamente reale, è un panorama sociale che appare isolato, lontano, eppure così vicino a noi a livello sensoriale.
L'evoluzione o l'involuzione della protagonista Grace, (dipende dai punti di vista), ci ricorda qualcosa che si trasforma, si plasma strada facendo. Lei si impone un ideale morale ed etico come per "redimersi" da qualcosa di malvagio che l'ha portata alla fuga.
Si approda così ad un combattimento interiore di Grace che lotta anche contro i "fantasmi" familiari. Parrebbe un percorso verso la propria indipendenza...una messa in discussione di norme genitoriali verso un' autonomia tanto agognata. In fuga da un mondo, da lei considerato indegno si rifugia a "Dogville" che la deve accettare e a cui lei si deve "piegare".
Ed ecco aprirsi in Grace... pian piano, un vortice di emozioni e sentimenti contrastanti ...che la portano inevitabilmente ad esprimere la sua natura. Eccola quindi giungere all'opposto...con il finale che dona potere alla protagonista.
"Dogville" c'è...esisteva davvero.
Una serie di riflessioni potrebbero attivarsi dalla visione di un film...che a mio avviso è ricco di spunti psicologici e sociologici.